GGGGGGGGIUSEPPE Bloccato

[quote=41212]Di watson si parlava in merito alla prevalenza del patrimonio genetico rispetto al contesto di crescita / addestramento o viceversa. Evidentemente aanche tra i colored ci sono soggetti dotati di un buon patrimonio genetico oppure sono stati ben addestrati…. tuttavia in tutto questo discorso c’è qualcosa che non torna, non vedoper quale motivo la logica economica dovrebbe portare a risultati negativi. in quasi tutto il resto dei settori la competizione ed il libero mercato portano a migliorare i prodotti per assicurarsi il gradimento e la scelta della gente. perché coi cani deve essere diverso? [/quote]

Mi sembra proprio che tu sia in errore, su tutta la linea.

Non è vero che la competizione ed il libero mercato portano a migliorare il prodotto: ciò può accadere in un primo tempo, mentre ben presto chi riesce ad assumere una posizione preminente sul mercato lo influenza a proprio vantaggio e scatena l’induzione al consumo, la quale crea dal nulla una richiesta prima inesistente, al solo scopo di lucrare su essa. Poi, sarebbe troppo lungo e fuori luogo in questa sede descrivere le aberrazioni a cui conduce questo processo; ma i risultati sono sotto i nostri occhi e così connaturati al costume che quasi non ce ne accorgiamo.  Pensa ai casi più macroscopici, come i treni ultra-veloci (quando Cesare doveva raggiungere la Gallia ci andava a piedi!) oppure le isole di sacchetti di plastica che “occupano” il mare, pensa alle fughe radioattive ed in genere all’ inquinamento nucleare. O anche ai più banali: vedi ancora qualche giovane che non sia tatuato come un sepente? Chi può vivere, oggi, senza un telefono cellulare? E senza l’abbonamento ai canali televisivi che ti propinano calcio tutti i giorni? Eppure lo si è fatto per 10000 anni! E la civiltà dell’automobile, con le disastrose conseguenze sull’ambiente? Questa è appunto l’induzione al consumo; e anche il mondo dei cani ne è vittima.

Riguardo alla differenziazione Mastino-Corso sbagli ancora: la ricostruzione esatta è quella di Valerio, perfettamente in linea con un ragionamento logico che anch’io ho voluto ricordare. Un tempo il cane era un coadiuvante dell’uomo nelle funzioni della propria vita. L’uomo si serviva del cane per la guardia, per la caccia, per la conduzione del bestiame, per la guerra. Questa diversità di funzioni importava i diversi tipi morfologici e la selezione avveniva naturalmente, “sulla funzione” come ama dire Valerio. Ora tutto è cambiato perché ogni azione dell’uomo è improntata dalla ricerca di denaro. Il famoso errore dei creatori del Cane Corso nel richiedere il prognatismo è dovuto secondo me ad insipienza, nel senso che non sono state ben calcolate le conseguenze. Lo scopo era certamente quello di evitare che la “nuova razza” (?) togliesse mercato al Mastino Napoletano, come ancora osservato da Valerio. Poi sono intervenuti i meticciamenti dei soliti furbi, i quali pensavano di ottenere in pochi mesi i risultati che normalmente sono frutto di anni di studi e di attente selezioni. Il prodetto conforme, presentato alle esposizioni, viene premiato; pertanto vende, viene imitato, fa scuola, produce reddito.

Ed in questa giostra si inseriscono i produttori ci cibi industriali, di accessori, di vestitini, di giocattoli. E gli addestratori, i preparatori, i giornalisti specializzati. Denaro!

Ma si perde di vista il punto di partenza: quel cane terribile e scontroso, attaccato alla catena, il quale ti impediva di entrare in casa o in cortile. Quel cane, per inciso, non si lasciava controllare i denti o toccare le palle da un estraneo!