Anonimo Inattivo

Come ho detto più volte tra queste pagine io mi ritengo fortunato perché il mio cucciolone sembra equilibrato e gestibile. Ringhia o abbaia a qualunque cosa si muova, specialmente aldilà delle recinzioni, è estremamente vigile e attento a tutto, ma è molto tranquillo quando arriva un ospite e avviene il classico rituale dell’accoglienza e dopo qualche minuto si lascia anche toccare.
Naturalmente si parla di situazioni che includono la mi presenza, senza di me è altra musica.
Dai vostri interessanti spunti traggo anche la conclusione ovvia che pur trattandosi di cani ottimi guardiani e difensori ognuno ha il proprio carattere e ce ne sono di più duri e di più morbidi, ma sono sfumature dello stesso tono di colore.
In un altro post ho scritto che notavo che la territorialità del mio cane sembra molto legata alla mia persona e ai membri della famiglia più che alla terra vera e propria, il cane da difesa scrivevate voi.
Tutti i cani sono territoriali, alcuni più e altri molto meno ma l’istinto primordiale di difendere il loro territorio che è la fonte del bene primario, il cibo, è scritta nei loro geni. I cani da pastore sono tutti guardiani, è la loro funzione atavica e sono molto più territoriali dei molossi in genere e tutti gli altri cani. Il corso è quasi una eccezione perché unisce all’istinto della difesa anche una eccellente guardia, come ha scritto qualcuno guardia intelligente ed equilibrata, non è mordace a priori e sa valutare le situazioni per via della sua grande intelligenza.

Ma tutto questo bel discorso finisce quando esaminiamo i boxer dell’Enci spacciati per corsi. Oltre all’aspetto è snaturata anche la funzione per questo i più non sono né guardiani né difensori.

Mattia dice bene affermando che purtroppo i soldi comandano, lo avevo scritto anch’io poco più su. Eppure esistono, e ho riportato qualche esempio, i casi di razze recuperate con cura, che siano mordaci o più o meno guardiane diventa secondario rispetto al tema, gli esempi riguardano alcune razze particolarmente aggressive e le hanno tutelate così come erano senza voler correggere i caratteri distintivi, ma l’esempio era efficace anche se si trattava di cani da caccia. Probabilmente vendono meno, ma esistono ed esistono i cultori di quelle razze. Non è che ogni cane può essere venduto in massa, ci sono quelli che si venderanno in massa e quelli di nicchia.

Questo presuppone l’esistenza di un ente cinofilo nazionale serio, non schiavo di sponsor e che sappia con intelligenza fare l’interesse di tutte le diverse razze ciascuna con le proprie peculiarità ed esigenze.
In poche parole, quello che ci manca.