GENOVA. 19 AGO. Brutta avventura, ma a lieto fine per un cane corso che è stato ‘dimenticato’ in una Fiat Multipla targata Pesaro Urbino nel parcheggio del Porto Antico di fronte all’Acquario.
La segnalazione è partita da un volontario dell’ Associazione Hearth che ci ha segnalato, intorno alle 16:20, la presenza della Multipla, targata Pesaro Urbino, parcheggiata sotto il sole nei pressi dell’Acquario che, oltre al sedile per un bambino, nella parte posteriore dell’auto, aveva un grosso contenitore coperto da un lenzuolo bianco da cui proveniva un forte abbaiare di cane. A testimonianza di ciò venivano inviate alcune foto.
Ci recavamo sul posto e giunti intorno alle 17:40 constatavamo che la multipla era ancora presente con all’interno il suo ‘ingombro’ che abbaiava ed agitandosi faceva anche ondeggiare la macchina. Nel mentre c’erano anche alcune persone presenti incuriosite ed indignate per la situazione.
Si chiedeva l’intervento di una pattuglia dei baschi verdi della guardia di finanza posizionata sotto l’Acquario che diceva di essere al corrente della situazione, di aver attivato le ricerche del proprietario dell’auto e di aver richiesto l’intervento del corpo forestale.
Intorno alle 18 nei pressi dell’auto interveniva la stessa pattuglia della guardia di finanza con due agenti della Municipale dicendo di aver rintracciato il proprietario dell’auto.
Poco dopo, infatti, giungeva, un uomo sui 45 anni e poco dopo la moglie e il figlioletto.
Veniva aperta l’auto e dentro una gabbia di metallo spuntava un bel cane corso di non piccole dimensioni. L’uomo si scusava e si giustificava dicendo che con la famiglia era venuto in visita all’Acquario e di aver lasciato il cane in auto in quanto non esiste al suo interno una struttura in grado di ospitare l’animale. Nel mentre il volontario dell’associazione con i finanzieri cercavano di spiegargli il rischio che ha fatto correre al proprio cane ovvero di lasciarlo morire disidratato.
Il tutto poi è finito con le operazione di rito e l’identificazione dei presenti e con il cane corso che, dopo essersi abbeverato, ha potuto fare un giretto nei giardini col suo padrone.
Certo è che il comportamento del cosiddetto “buon padre di famiglia”, sarebbe dovuto essere ben diverso: probabilmente si sarebbe sacrificato e mentre moglie e figlio visitavano l’acquario, lui sarebbe rimasto con l’ ‘amato’ cane. L.B.
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