Il DM n. 22383 del 03/06/2003, che regolamenta le figure di allevatore e proprietario regolamenta le iscrizioni al Registro degli allevatori e così via, sostiene che “è considerato cane di razza pura quel soggetto di genealogia conosciuta in possesso di un certificato che ne attesti l’identità”.
E’ un decreto ministeriale. Insomma, è legge, almeno per questo Paese. Il cane di razza pura deve avere la carta d’identità (ovvero il pedigree) per poter essere definito tale, così come un cittadino italiano deve avere la carta d’identità per essere definito tale.
Ecco perché non può esistere il cane “di razza, ma senza pedigree”: perché è il pedigree a decretare la razza.
Quindi è errato ritenere che il pedigree costituisca di per sé la patente di “cane blasonato” per il nostro amico.
Esso è in realtà una sorta di “carta di identità” del cane.
“Mica devo andare a fare le gare…“
Questo é – fin troppo spesso – ciò che dichiarano le persone che hanno acquistato un cane di razza senza pedigree.
Un po’ lo dicono perché non sanno a cosa serva effettivamente un pedigree…un po’ perché a volte, per avere anche il pedigree, viene richiesta una cifra che supera il prezzo del cane stesso.
Be’, intanto sfatiamo un mito.
Il costo del pedigree è dato dalla somma del prezzo per la denuncia di Monta e Nascita (“Modello A”), che è unica, più il costo dell’iscrizione per ogni singolo cucciolo nel momento della presentazione della Denuncia di Cucciolata (“Modello B”).
Le tariffe sono: Mod A: € 14,50 (unico per tutta la cucciolata, entro i 25 gg)
Mod B: € 21,00 a cucciolo (entro i 90 gg.)
Oltre i tempi previsti ci sono delle maggiorazioni.
Per ogni pratica c’è da aggiungere € 8,50 a titolo di diritto di segreteria
Quindi il costo MASSIMO di un pedigree è di circa 43,50 euro…(se la cucciolata è di un cucciolo solo, per cui ricadono su di lui pure le spese di segreteria)…a meno che non si iscriva la cucciolata in ritardo: nel qual caso, però, non si vede perché la distrazione dell’allevatore dovrebbe essere pagata dal cliente).
Il costo medio va dai 25 ai 35 euro.
Se per un pedigree viene richiesta una cifra “X” a parte, diversa da queste…tutto fa presupporre una piccola propensione alla malafede.
Chi si trovasse in questa condizione oggi ha un’informazione in più per comprendere che in “quel” posto specifico é bene non prendere un cane di razza.
E’ evidente che (comparendo sul pedigree gli avi del cane) possano esistere pedigree più o meno “importanti” ma la funzione del pedigree rimane la stessa: quella di stabilire davanti a quale cane ci troviamo, da dove viene, di chi è figlio, eccetera eccetera!
In Italia l’ente che cura l’iscrizione di un cane ai libri genealogici è l’E.N.C.I. (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) affiliato alla F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale)
che raggruppa le federazioni cinofile di oltre 80 Paesi.
I registri che l’ENCI ha cura di aggiornare sono due: il LOI (Libro Origini Italiano) ed il LIR (Libro Italiano Riconosciuti) gli stessi stanno per essere modificati come denominazione, ma, sostanzialmente, le funzioni rimangono le stesse.
Il pedigree è la controprova che un cane risulta iscritto ad uno di questo registri e da esso risultano determinati dati del cane:
. numero di iscrizione al registro
. razza;
. nome;
. sesso;
. data di nascita;
. colore del mantello;
. numero del tatuaggio;
. avi;
. allevatore o allevamento di provenienza;
. nome dell’eventuale nuovo proprietario.
Affinché il cane venga iscritto ad uno di questi registri sono necessari alcuni adempimenti:
A) per il LOI:
– nel caso di una cucciolata nata da una fattrice iscritta al LOI il proprietario deve effettuare la denuncia di nascita (in due diverse fasi) all’ENCI che provvede all’iscrizione al registro e rilascia il certificato..
– nel caso di una cucciolata nata da avi iscritti al LIR da almeno tre generazioni le modalità sono analoghe.
– nel caso di un cane in possesso di un certificato di iscrizione al libro genealogico corrispondente di un Paese la cui Federazione Cinofila sia affiliata alla FCI, l’iscrizione ed
il rilascio del certificato avvengono attraverso la domanda all’ENCI da parte del proprietario.
B) per il LIR:
– nel caso di una cucciolata nata da una fattrice ad essa iscritta valgono le stesse modalità di cui sopra.
– nel caso di un cane APPARTENENTE AD UNA DI ALCUNE RAZZE (per le quali viene usata la definizione “LIR aperto”) l’iscrizione avviene mediante la trasmissione all’ENCI del Certificato di Tipicità. Questo certificato viene rilasciato da un giudice italiano a seguito di una valutazione del cane da lui effettuata in occasione di una esposizione indetta dall’ENCI.
Sarà cura del proprietario del cane inviare all’ENCI il certificato.
Tutte queste norme possono apparire (e lo sono) complicate ma hanno una ragione di essere.
Lo scopo è quello di mantenere le caratteristiche delle singole razze. Se esse non esistessero ci troveremmo davanti ad una mescolanza di razze che porterebbero ben presto ad una ibridazione dei nostri cani. portandoci così a perdere le singole caratteristiche delle stesse.