Salute Genetica del cane. Un’altra pecca che affligge il Cane Corso è dovuta proprio dallo standard di razza o più propriamente ad una frase che compariva nelle prime versioni dello stesso, cioè “ … non deve ricordare in nessun modo il Mastino Napoletano.” Ora, essendo le due razze parenti strettissime, anzi forse due “tipi” della stessa razza, uno pesante ed uno più leggero, il volersi discostare così marcatamente ha portato ad alcune “scelte politiche” tra cui l’abolizione di molte colorazioni ed il voler ricercare come chiusura dentale accettata il prognatismo; molti esperti tra cui il Dr. Flavio Bruno e il Dr. Paolo Breber, che parteciparono alla riscoperta della razza ed alla stesura dei primi standard, dichiarano il Cane Corso un cane ortognato con chiusure accettate a forbice, a tenaglia ed a forbice rovesciata. Voi direte, sono solo piccole discrepanze. No, perchè nel frattempo i Cane Corso è stato fatto diventare un cane prognato (ricordo che il prognatismo è un difetto di accrescimento della mascella e che in natura non esistono predatori o canidi selvatici prognati) e per ottenere un cane prognato spesso si è ricorsi all’immissione di sangue Boxer, cosa che la SACC, la società di razza, conosce benissimo tanto da averne discusso nel Convegno del 2005 . Questo ha portato ad avere cani prognati, ma anche ad una diminuzione generalizzata della taglia ed al tipico occhio tondo e posizionato frontalmente al cranio, che con il Cane Corso rustico nulla aveva a che vedere. Questi sono, ad oggi, molti Corsi da Expò. Fortunatamente non ci sono solo quelli, e molte linee di sangue rustiche sono state conservate, vuoi per caso vuoi per scelta, permettendo a questa splendida razza di approdare nel nuovo millennio con tutto il suo bagaglio genetico intatto; perchè nel corredo genetico è codificato non tanto l’aspetto, quanto doti meno appariscenti come le predisposizioni caratteriali e di comportamento. Il carattere fà il Cane Corso. La funzionalità fà il tipo. Mai il contrario.
Sempre riguardo l’applicazione troppo rigida e pedissequa dello standard di razza, l’esclusione di soggetti di dimensioni non opportune (troppo grandi o troppo piccoli, quando si potevano incrociare i grandi con i piccoli per ricercare il medio), di colori non più desiderati (che influenza può avere il colore sulla funzionalità del cane? Soprattutto quando si parla di colori storicamente appartenuti alla razza Cane Corso) o di chiusure dentali non ricercate (criterio valido, per noi, solo in presenza di patologie deformanti quali enognatismo e prognatismo, quest’ultimo invece ricercato), unite all’esclusione di soggetti dovuta al tentativo (purtroppo fallito) di arginare il problema displasia, unite altresì alla pratica diffusissima di selezionare in consanguineità per fissare velocemente le caratteristiche estetiche volute, hanno portato ad un impoverimento della variabilità genetica ed a quello che viene definito “collo di bottiglia” genetico : con una selezione troppo esasperata ci si trova ad avere poche linee di sangue, a volte pochi soggetti, e nelle successive cucciolate i genitori fisseranno nella prole possibili patologie genetiche, e via così di male in peggio nelle generazioni successive. Il problema è peggiorato dal fatto che quando un cane vince un’expo e diventa campione, improvvisamente gli si fa coprire il mondo, di modo che nella generazione successiva si avranno un’infinità di fratellastri e sorellastre che verranno a loro volta incrociati tra di loro; l’incubo di qualunque genetista !
L’unica cosa che salva una razza dall’implosione genetica è la presenza di un gran numero di soggetti, di linee di sangue differenti, non imparentati tra loro, in grado di garantire salute genetica alle generazioni che verranno, ricorrendo all’outcross e ricercando il vigore ibrido.
Questo nel pieno rispetto della storia del Cane Corso, delle sue potenzialità, caratteristiche ed attitudini.
La selezione in consanguineità ed in base a meri criteri estetici, oltre ad andare contro le teorie dei più affermati genetisti, è risultata sempre in tutte le razze la strada migliore per scatenare e fissare tare genetiche.
Riallacciandosi proprio alle tare genetiche, problematiche che si stanno affermando prepotentemente nella quasi totalità delle razze sono le intolleranze ed allergie alimentari e le ipersensibilità intestinali, e questo lo affermiamo non solo come proprietari di cani, ma in quanto gestori di un negozio di articoli ed alimenti per animali. Una debolezza di origine genetica è anche la perdita di “rusticità” intesa come robustezza dell’organismo all’ambiente esterno (cibo compreso). Sono moltissimi i cani che devono seguire un’alimentazione controllata o che peggio ancora hanno bisogno di alimenti e diete specifiche. Dermatiti allergiche, pruriti, eczemi, desquamazione, caduta del pelo come problemi dermatologici e difficoltà di digestione, vomito, diarrea come problemi metabolici obbligano i proprietari di questi animali all’acquisto di alimenti specifici controllati e certificati (quindi di costo maggiore) o a diete specifiche studiate da laboratori veterinari (altresì costose) a frequenti controlli presso il veterinario di fiducia e comunque a vivere (sia il proprietario e l’animale) “schiavi” di queste problematiche, legate comunque alla selezione.
Anche se spesso sottovalutate, queste problematiche sono enormemente più diffuse di quanto possa esserlo la displasia dell’anca.
fonte: www.canedamasseria.it