Anonimo Inattivo

Da quello che leggo il cane corso esiste da molto prima del 1700:”
<p align=”left”><i>Il <b>Cane Corso</b> non ha lasciato solo sbiadite iconografie della sua storia ma bensi’ e’ stato citato negli scritti di illustri scrittori dal XV secolo in poi.</i></p>
<b><i>Teofilo Folengo</i></b><i> (1491-1544) tratteggia il <b>Cane Corso</b> nel mortale assedio all’orso o al leone ferito dal cacciatore: in quest’ultimo caso il <b>Cane Corso</b> viene come tale descritto in alternativa al nome usuale <b>Molosso</b> (“canes inter seu corsos sive molossus”).</i>

<b><i>Nicolo Macchiavelli</i></b><i> (1469-1527) nel poemetto “L’asino”:</i><i>
“Vidi una volpe maligna e ‘mportuna che non truova ancor rete che la pigli; e un Can Co’rso abbaiar alla luna”.</i>

<b><i>Erasmo di Valvason</i></b><i> (1523-1593), letterario trasferitosi dal suo feudo in Friuli alla corte mantovana (1591), comprende nel termine corso sia un tipo di mastino – oltre che alla presa – dell’orso, del lupo e del cinghiale”.</i>

<i>La SAAC non ha scoperto di certo il cane corso in quanto esisteva prima ancora che lei nascesse, l’inica cosa  che hanno inventato e’ stato lo standard per differenziarlo dal mastino napoletano.</i>

Per il sottopelo nel corso, credo a mio avviso,  lo si posssa ricondurre alla transumanza che si faceva dall’Abruzzo al tavoliere delle Puglie dove probabilmente c’e’ stato un meticciamento con il Pastore Abruzzese.Infatti da me ci sono dei racconti anche di combattimenti tra i corsi locali del tavoliere e parlo della capitanata con i mastini abruzzesi spesso molto cruenti…