Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Storia e Standard del cane corso › Storia del Corso. › Re: Storia del Corso.
Aggiungerei solo che, riguardo alla famosa riunione nella quale fu redatto lo standard (io non c’ero, ovviamente), le opinioni non sono affatto contrastanti: io ho parlato con tantissima gente, allevatori, giornalisti, ecc. e tutti concordano con quanto racconta Valerio. I cani presenti NON erano prognati, almeno non nella maggioranza, può darsi che ce ne fosse qualcuno perché, come dicevo prima, il prognatismo esiste anche nelle razze italiche (ricordo che un amichetto di mio figlio, alle elementari, era prognato: lui, non il suo cane!)
Poi non capisco neanche perché fosse così necessario distinguere il Corso dal Mastino Napoletano, perché in fondo si tratta della stessa razza sebbene con qualche differenza sia fisica che attitudinale che però può ben essere oggetto di selezione da parte di un buon allevatore.
Ma quando ho parlato della SACC io volevo solo dire che forse non c’era premeditazione nel danneggiare la razza: è possibile che i cosiddetti “rifondatori” fossero davvero animati da buone intenzioni, o almeno alcuni di loro; solo che sono stati faciloni ed imprevidenti, poi la situazione è sfuggita loro di mano e si sa che i profittatori senza scrupoli sono sempre in agguato.
Comunque, se io avessi un’azienda agricola ed allevassi greggi di pecore, o mandrie di mucche e mi servissi di cani, baderei solo al fatto ch’essi lavorino bene (la funzione, come dice Valerio) e dell’estetica non mi curerei. Se invece mi interessano i cani, sono molto più esigente riguardo alla conformazione fisica, almeno prima dell’acquisto; ed in questo caso non vorrei mai cani prognati, né displasici, né epilettici. Peraltro, riguardo alla funzione io chiedo al cane molto di più rispetto ad un pastore; ma anche qualcosa in meno. Insomma, noi siamo cinofili, non pastori!